SINDACATO NAZIONALE MARINA

Il SI.NA.M. segnala allo Stato Maggiore Marina i disagi del personale legati alle tempistiche di emissione dei Dispacci di trasferimento.

Con una nota del 02 Settembre 2024 il Sindacato Nazionale Marina segnala allo S.M.M. le criticità socio economiche alle quali il personale militare è sottoposto a seguito dei ritardi dell’emanazione/notifica degli Ordini di trasferimento.

Vairano Patenora (CE) – in data 02/09/2024, il Sindacato Nazionale Marina – SI.NA.M., dopo diverse segnalazioni ricevute da parte dei propri iscritti, ha inoltrato una nota all’Ufficio Centrale per le Relazioni con le APCSM (UCR) dello Stato Maggiore della Marina, e per conoscenza alla Direzione Generale per l’Impiego del Personale della Marina, per rappresentare taluni criticità socio economiche e familiari alle quali il personale è sottoposto a seguito della tempistica con la quale vengono elaborati, diramati e notificati gli Ordini di trasferimento.

Il personale della Marina Militare vive un costante senso di disagio legato all’impiego, e alla gestione dei trasferimenti, emerso anche durante le varie assemblee sindacali.

Pur restando nell’alveo dei limiti legislativi e statutari a cui siamo soggetti quale APCSM, non possiamo tacere o ignorare un problema atavico che genera giocoforza riflessi negativi nella vita dei nostri iscritti e delle loro famiglie.

Questa O.S. ha messo al centro del proprio progetto di politica sindacale il benessere della famiglia del marinaio, che riuscendo a contenere difficoltà e disagi, è sicuramente più efficiente e produttivo.

Sappiamo bene che la vita del marinaio è, per definizione, colma di sacrifici e privazioni; parafrasando il Sig. Capo di Stato Maggiore della Marina che presso il salotto della Versiliana, durante l’intervista, ha diffuso un concetto innovativo: “il Marinaio, come elemento essenziale degli equipaggi, oggi è di fatto privo di una vita privata…”.

In diversi incontri tenuti con gli organi di vertice della Forza Armata abbiamo notato con piacere una certa “apertura” e sensibilizzazione verso il problema, ma con estrema franchezza sappiamo che non può bastare. Si rende necessario porre in essere una serie di misure, in tempi stretti, per rendere più “agevole” la vita di abnegazione e sacrificio che abbraccia un militare della Marina durante la sua lunga carriera.

È ormai arcinoto che i riflessi derivanti da questi “Ordini” arrivati troppo in prossimità della data di esecuzione del trasferimento, influisce negativamente sul percorso scolastico dei figli, sulle loro amicizie, ma anche sulla vita lavorativa dei coniugi/partners.

Molti marinai attendono un Ordine di Trasferimento nel 4° trim. 2024, non conoscendo ancora quando e dove esso si concretizzerà.

Numerosi nostri iscritti sono stati trasferiti su Unità Navali a 1000 km di distanza, con l’invito di volerle raggiungere in taluni casi anche in estremo oriente, aggiungendo ulteriori elementi di stress al preesistente disagio di dover allontanarsi dalle proprie famiglie.

Talune necessità organizzative, spesso, necessitano di dover procedere a disporre l’impiego dei trasferiti in tempi brevi, senza contrare le necessità familiari degli stessi, e questo comporta dover organizzare nuovamente la vita personale e dei propri figli, scegliere scuole, individuare sedi universitarie, cercare un’abitazione in affitto e/o disdire quella che si lascia. Proprio quest’ultima fattispecie prevede un preavviso di almeno sei mesi prima della cessazione. Fortuna vuole che il Codice Civile all’art.1613 prevede per gli impiegati pubblici la possibilità di recedere dal contratto, in caso di trasferimento, purchè non sia stato disposto su loro domanda.

Facendo così, quindi, il militare può esercitare disdetta motivata, accedendo al recesso dal secondo mese successivo a quando viene effettuata. In questo caso se il marinaio viene trasferito a domanda, non ha neanche la possibilità di accedere a tale beneficio.

Questi sono solo una parte degli adempimenti che impattano in maniera devastante sul “Benessere” del personale e dei suoi affetti, mettendoli a dura prova. Talvolta anche la definizione di una sede all’interno di una grande città, quale la capitale, può generare difficoltà nel reperire idonee sistemazioni per sé e per la propria famiglia, e la tempista per scelte famigliari è alla base della vita privata del militare.

Ora come non mai, viste anche le contemporanee difficoltà economiche che sta vivendo il Comparto, è di prioritaria necessità amplificare l’attenzione nella trattazione della tempistica nei procedimenti attinenti ai trasferimenti. Oggi è necessario mettere al primo posto le esigenze familiari del personale della Forza Armata.

In diversi incontri avuti con il C.S.M.M. e con il S.C.S.M.M. sono state partecipate, da parte delle Autorità di vertice, le intenzioni di adottare gli Ordini di Trasferimento con un più ampio lasso di tempo, nell’ambito dell’attuazione dell’esigenza di trasferimento conseguente alla pianificazione biennale; o comunque di non scendere mai al di sotto dei 60 giorni, riferiti ai soli casi “eccezionali”.

Non si può chiedere a un marinaio di raggiungere la Nave dopo pochi giorni dell’emissione del dispaccio di trasferimento (anche in caso di temporaneo imbarco).

Il SI.NA.M. ha chiesto di allungare i tempi tra la data di emissione dei dispacci e la data di esecuzione degli stessi.

Segnalazione criticità socio economico familiari dovute agli O.d.T.

Il Segretario Generale Nazionale
dr. Pasquale DE VITA

1 commento su “Il SINAM segnala allo Stato Maggiore Marina i disagi del personale legati alle tempistiche di emissione dei Dispacci di trasferimento.”

  1. La speranza è che tutto questo venga preso in seria considerazione e avvenga di fatto quanto viene proposto o indicato, per un effettiva crescita di benessere del personale del comparto che sta attraversando davvero dei momenti difficili.

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